ATMAR al convegno Euregio

L’11 e 12 ottobre, a Innsbruck si è tenuto il secondo Convegno interregionale di Reumatologia, che ha visto la presenza di specialisti e dei direttori delle Unità di Reumatologia e dei presidenti delle Associazioni dei pazienti delle tre regioni dell’Euregio: Trentino,  Alto Adige e Nord Tirolo

Il convegno era rivolto sull’analisi e confronto tra i servizi offerti dai tre sistemi sanitari per la diagnosi e la cura delle malattie reumatologiche, allo scopo di condividere le esperienze e trovare le modalità migliori di cura da offrire ai pazienti. Premesso che circa il 20% della popolazione soffre di una patologia reumatica, e tra questi, circa il 5%, di una patologia di tipo infiammatorio, i direttori delle tre unità, dott. Roberto Bortolotti per il Trentino, dott. Christian Dejaco per l’Alto Adige e dott. Johann Gruber per il Nord Tirolo hanno convenuto sul fatto che, unire le forze e confrontare i diversi sistemi sanitari esistenti nei tre territori, molto simili per caratteristiche morfologiche, sia la modalità vincente per offrire le cure migliori alle persone colpite da queste malattie. Malattie che, in molti casi, sono accompagnate da intenso dolore e da rischio di degenerazione. Le giornate di studio hanno portato i tre primari a concludere che:
  • va rafforzata l’offerta di ambulatori di reumatologia sui territori nelle regioni, ove si riscontra tale necessità. Ricordiamo che, per il Trentino, da tempo esiste una rete ambulatoriale consistente in 8 ambulatori, collocati in zone sia centrali (Trento e Rovereto), che periferiche (Arco, Borgo Valsugana, Cavalese, Cles, Tione), ma che tale rete non è altrettanto sviluppata nelle altre regioni;
  • deve proseguire la collaborazione tra medici di medicina generale e le unità di Reumatologia in modo da consentire la presa in carico ottimale del paziente;
  • deve proseguire l’attività di formazione di nuovi specialisti, al fine di avere un numero di specialisti congruo rispetto alla diffusione e all’importanza di questa classe di patologie;
  • vanno monitorati i tempi di attesa di visite e prestazioni, al fine di ritornare alla situazione pre pandemica, e/o migliorare l’offerta al malato.
Anche i presidenti delle Associazioni dei pazienti hanno sottolineato l’importanza del confronto tra le regioni. “Il nostro scopo comune è quello di rafforzare la collaborazione tra le Unità di Reumatologia delle tre regioni, percorso che si sta facendo da alcuni anni, in modo da offrire confronti e scambi di idee che contribuiscano ad attivare le migliori condizioni di cura per i pazienti affette da queste patologie” hanno affermato la presidente dell’ Associazione Trentina per i Malati Reumatici, Lucia Innocenti e il presidente del Morbus-Bechterew Vereinigung Nordtirol, Markus Korn, unitamente al componente della Rheuma-Liga Südtirol, intervenuto in rappresentanza del presidente Günter Stolz. I presidenti delle tre associazioni auspicano anche che venga ampliata l’offerta di servizi di riabilitazione per i pazienti reumatologici (fisioterapia e attività motoria) e che vengano costantemente monitorati i tempi di attesa per le visite reumatologiche al fine di consentire una presa in carico adeguata delle problematiche dei tanti malati.